Al suo ritorno a San Benedetto del Tronto, presso lo stadio Riviera delle Palme, un gruppo di amici e tifosi, molti dei quali erano con lui quel giorno a Vicenza, lo ha salutato con cori e fumogeni al suo arrivo, accompagnato in auto dal fratello Massimiliano.
Sul fronte delle indagini intanto, la Procura di Vicenza ha disposto tramite la Digos, la registrazione di una testimonianza filmata con le sue dichiarazioni che verranno messe agli atti e che si andranno a sommare a quelle sia dei tifosi rossoblu che degli abitanti dei palazzi circostanti – che hanno visto e ripreso i fatti con i telefoni cellulari – e infine degli agenti coinvolti, individuati grazie ad uno dei filmati depositati.
Luca Fanesi ha dichiarato di non ricordare nulla e si ferma a quanto dichiarato al momento del ricovero, sui verbali del 118 si parla infatti di “colluttazione con organi di pubblica sicurezza“, ma Il fratello Massimiliano Fanesi, auspica che “siano indagati determinati soggetti, cosa che spero avverrà a breve termine“.
Al momento però nessun agente risulta iscritto tra gli indagati, mentre alcuni tifosi saranno chiamati nei prossimi giorni a rispondere in Procura di “rissa, travisamento e porto di oggetti atti a offendere” per gli incidenti all’esterno dello stadio Menti di Vicenza.