Storia Viking Inter
Questo testo è stato preso liberamente da un cartellone affisso durante la festa della Curva Nord Milano.
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«Nel lontano 1984, io e un gruppetto di una decina di ragazzi, presi dalla voglia di vivere la Curva da protagonisti, decidemmo di formare un nuovo gruppo. Nacquero quindi i VIKING. Il nome fu scelto perché eravamo affascinati dalla vita e, di conseguenza, dalle azioni che portarono i vichinghi a solcare le onde dei mari in tempesta, raggiungere la meta e ovviamente, conquistarla.
Questo era ciò che ci rappresentava, già da piccoli l’idea di entrare nelle curve avversarie, contro tutto e tutti, raderle al suolo e portarci a casa i loro vessilli per noi era tutto.
Decidemmo quindi di riunirci. Sopra uno striscione azzurro con la scritta Viking nera con al centro un elmo, che fu ovviamente il primo, storico, simbolo del gruppo.
La prima comparsa in Curva Nord fu nel gennaio 1985, Inter – Avellino di Coppa Italia.
Fin da subito, la nostra voglia di emergere ci vide cambiare lo striscione. Nacque quindi, nell’86, lo striscione con righe orizzontali nero blu e scritta Viking in bianco.
Ovviamente tutti gli striscioni che abbiamo fatto e usati in tutti gli stadi del mondo, sono stati fatti da noi, a mano. Cuciti insieme, lettera per lettera, perché eravamo così.
Non volevamo farci vedere, non volevamo avere lo striscione “alla moda” piuttosto che il più bello. Noi volevamo uno striscione che ci rappresentasse, rappresentasse il nostro essere, la nostra passione, l’aggregazione!
Il cucirlo insieme, vederlo esposto ti portava a capire il significato, l’importanza di quel vessillo che per molti non è altro che un pezzo di stoffa, per noi era, ed è, tutto. Lo striscione va portato con onore, difeso con la vita!
Bisogna capire il significato, saperne la storia e di generazione in generazione, portarla avanti.
La gente che c’era allora, c’è ancora oggi, tanti ragazzi son passati, tanti ne passeranno, ma ciò per cui quei 10 ragazzi ha significato quello striscione e l’amicizia che li riuniva pochi altro possono comprenderlo.
L’amicizia che ci ha portato a creare un gruppo, ci porta a viverlo ancora, 30 anni dopo. Con gli stessi ideali e voglia d’un tempo… Anche se i tempi sono cambiati.
L’anno successivo, di nuovo, cambiammo lo striscione: divenne quello che vedete tutti oggi, nero, scritta azzurra con un tricolore orizzontale nelle lettere e per le trasferte iniziammo ad usarne uno bianco con VIKING nero blu.
Ricordo anche con rabbia quando lo abbiamo perso a Torino. Mentre noi eravamo a caricare sotto la Curva della Juve, avevamo lasciato stupidamente 4 ragazzini in un bar con gli striscioni, e ci furono rubati senza molta fatica dai gobbi.
I gobbi son sempre stati presenti nella nostra storia, oltre al nome ci copiarono anche il simbolo, cioè l’elmo.
La cosa non ci piaceva e così, da lì a poco decidemmo di cambiarlo, un po’ per questo motivo e un po’ per rendere onore agli Skins e a Paolo. A proposito degli Skins, ricordo che eravamo molto uniti, quasi come fossimo un solo gruppo. Fu così che iniziammo ad usare l’ascia bipenne come nostra effige.»
Viking 1984