Respinti dalla polizia, rispediti e picchiati. Gli Ultras Viareggio accusano le forze dell’ordine
Respinti da Sanremo dalla polizia perchè senza biglietto nominale acquistato online preventivamente, rispediti a Viareggio senza poter raggiungere lo stadio, caricati in autogrill dalla celere che picchia anche un ragazzo disabile alle spalle.
Ecco il sunto estremo di una domenica dalle tinte vergognose, così come raccontata nei dettagli dagli ultras viareggini sulla loro pagina Facebook.
Un gruppo di circa 30 ragazzi che intendeva seguire la squadra per la partita Unione Sanremese – Viareggio, valida per la semifinale di play off di serie D, girone E, è stato prima bloccato ad Arma di Taggia da un nutrito schieramento di forze dell’ordine, quindi perquisito, filmato e forzatamente convogliato sulla via del ritorno, in quanto sprovvisto di biglietto nominale pre-acquistato.
Tutto pare essere inviato da una mancata comunicazione della società viareggina verso i propri tifosi, che ignari dell’ordinanza, si erano organizzati come per una normale trasferta in Serie D. Così non era e nonostante si fossero messi sulla strada del ritorno senza eccessive intemperanze sono rimasti vittime e protagonisti di un brutto episodio di mala gestione dell’ordine pubblico
Il culmine della vicenda ha luogo nell’area di servizio di Castellaro sulla A10 in direzione di Genova, come anche viene riportato nei dettagli dalle eloquenti e dettagliate dichiarazioni di un tifoso viareggino, protagonista suo malgrado dell’accaduto.
Qui, in seguito ad alcuni cori dei tifosi, fermi nell’area per una avaria del mezzo su cui viaggiavano, si è verificata una carica senza preavviso con agenti pronti a manganellare senza andare tanto per il sottile.
Solidarietà ai viareggini, ha trasmesso anche la tifoseria Sanremese, che ha provveduto a esporre un eloquente striscione nel centro cittadino, subito rimosso dalle forze dell’ordine.
Sembra incredibile come di fronte ad episodi simili risultino vuote e insensate le parole di auto-eleogio di ogni Ministro dell’Interno degli ultimi 20 anni circa l’operato delle forze dell’ordine e la volontà di gestire i tifosi come cittadini e non come delinquenti.